Dal Medioevo ai giorni nostri

Fulda, Public domain, via Wikimedia Commons

Si è portati a fare confusione quando si parla di Università a proposito di chi l’ha fondata o inventata come sistema di studi superiori. Attribuendo all’Antica Grecia, giustamente, il ruolo di culla del sapere si pensa che Platone o Aristotele abbiano creato queste istituzioni, ma in realtà confonde, costoro diedero vita a istituzioni simili come l’Accademia Platonica o il Liceo. Oggi le Università sono istituzioni moderne che fanno anche molto marketing, ad esempio attraverso la stampa felpe personalizzate online con il nome dell’Università e il logo, ma un tempo erano molte meno e di fare marketing forse non avevano bisogno.

Dobbiamo arrivare al Medioevo per parlare di università. La Chiesa aveva l’egemonia intellettuale per cui è logico che queste si sviluppino in abbazie, monasteri, chiese dove c’erano libri, ricercatori, biblioteche e possibilità e tempo per studi e approfondimenti.

Contribuisce in maniera determinante a far raggiungere alla chiesa questa egemonia culturale il lavoro di monasteri e monaci amanuensi e la capacità di confrontarsi con il mondo arabo e anche con il resto d’Europa. Insomma, una contaminazione culturale in grado di arricchire il sapere per poi diffonderlo. Numerose personalità intellettuali che gravitavano intorno al clero iniziarono a tenere lectio magistralis dove l’argomento di discussione era la filosofia, soprattutto quella aristotelica.

Da Bologna a Padova

Da questi movimenti si arriva nel 1088 a Bologna dove viene istituzionalizzata la prima università oggi nota come Alma Mater Studiorum. Nel 1222 nasce poi l’Università di Padova che a tutti gli effetti si sviluppò grazie a un gruppo di studiosi usciti proprio dall’Università di Bologna.

La prima Università pubblica è stata invece la prima delle cinque università di Napoli voluta nel 1224 da Federico II di Svevia.

Spostandoci nel rest d’Europa non possiamo gettare uno sguardo su Oxford, ancora oggi una delle università più prestigiose del pianeta. A fondarla fu nel 1167 Enrico II d’Inghilterra che richiama da Parigi un gruppo di studenti per fondare l’Università di Oxford la cui fondazione può essere fatta risalire al 1284. Mentre altra università prestigiosa è quella di Salamanca, in Spagna, fondata qualche anno prima di quella di Oxford, nel 1218

Il mito di Oxford

Di DWR – Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25399560

Una delle istituzioni universitarie più celebri al mondo è senz’altro quella di Oxford. Dalle sue aule sono usciti personaggi di spicco a livello globale come Margaret Thatcher, Tony Blair, David Cameron, Bill Clinton, Tim Berners-Lee (cioè l’inventore del World Wide Web), Stephen Hawking e Oscar Wilde. E solo per citarne alcuni. Nota è anche la rivalità con Cambridge, altra storica università inglese.

L’Università di Oxford viene fondata quando Re Enrico II d’Inghilterra proibì agli studenti inglesi di studiare in Francia e li fece tornare in patria a studiare a Oxford, fondato intorno al 1096. In questo modo l’università inglese crebbe molto. Una crescita che assunse ancora maggior impulso nel corso del Rinascimento a partire dal XV secolo.

Degne di nota le presenze in quel periodo, in qualità di docenti di William Grocyn, che fece riscoprire l’estrema utilità dello studio della lingua greca e John Colet che diede impulso agli studi biblici. Con la riforma Protestante Oxford mutò anche o metodi di insegnamento, ad esempio la filosofia cristiana medievale venne abbandonata a favore di nuove istanze rinascimentali.
Nel corso dell’Ottocento Oxford si aprì sempre più accogliendo grandi riforma come la sostituzione della prova d’ingresso, che passò da orale a scritta, e l’apertura di college femminili. Oltre alle discipline umanistiche, inoltre, vennero rinforzate sempre più anche quelle scientifiche.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare l’università di Oxford non dispone di una cittadella universitaria ma è suddivisa in vari college, dipartimenti eccetera che sono diffusi in tutta la città.

L’organizzazione accademica prevede in Cancelliere a capo dell’università e un rettore che di fatto ha un ruolo prettamente simbolico.